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COVID-19: immunità protettiva eterologa

Sanità  pubblica | Redazione DottNet | 28/05/2021 10:15

E’ stato condotto uno studio per valutare se una pregressa vaccinazione contro il morbillo-parotite-rosolia (MPR) o contro il tetano-difterite-pertosse (dTap) possa essere in grado di stimolare cellule T cross-reattive che siano capaci di mitigare le forme cliniche di COVID-19.

Utilizzando co-colture di Antigen Presenting Cells (APC) con cellule T autologhe, è stata evidenziata un’elevata correlazione tra le risposte alle proteine del vaccino SARS-Cov-2 (Spike-S1 e Nucleocapside) ed a quelle contenute nei vaccini MPR e dTap, sia in individui precedentemente infettati con SARS-Cov-2 che in soggetti immunizzati con vaccini mRNA SARS-Cov-2. La popolazione cellulare conteneva cellule T di memoria effettrici, implicate nell’immunità anti-virale. Un’analisi ponderata condotta su 73.582 pazienti COVID-19 ha rivelato che gli esiti clinici gravi (ospedalizzazione, trasferimento in unità di terapia intensiva o decesso) si riducevano negli individui vaccinati con MPR o dTap rispettivamente del 38-32% e 23-20%. Il SARS-Cov-2 potrebbe quindi riattivare le cellule T di memoria generate dai vaccini dTap e MMR, che potrebbero ridurre la gravità della malattia.

Vijayashree Mysore, Xavier Cullere, Matthew L. Settles et al

Protective heterologous T cell immunity in COVID-19 induced by MMR and Tdap vaccine antigens

BioXRiv (preprint) Posted May 04, 2021

DOI: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2021.05.03.441323v1

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Pubblicato il 01/06/2021