Complessità della risposta sierologica al SARS-CoV-2

Sono stati sviluppati diversi test per individuare gli anticorpi diretti verso entrambi questi antigeni. Tuttavia, l'aspettativa è che i migliori predittori della protezione anticorpo-mediata saranno i test di neutralizzazione (con cui viene misurata la capacità di inibire il virus che infetta le colture cellulari), ma non si può pensare di implementare questi test su larga scala. Anche se la presenza di anticorpi contro la proteina spike è associata con la neutralizzazione, ulteriori lavori sono necessari per studiare quale titolo di anticorpi neutralizzanti correla con la protezione, oltre che per quanto tempo l'attività di neutralizzazione persiste. L’individuazione di un saggio appropriato sarà cruciale per valutare le risposte al vaccino ed il rischio potenziale di re-infezione, che è stato dimostrato con i coronavirus stagionali, ma finora non per il SARS-Cov-2. Probabilmente test diversi saranno utilizzati per rispondere a domande diverse: la maggior parte dei vaccini candidati inducono risposte verso la spike piuttosto che la proteina del nucleocapside. La misurazione degli anticorpi verso la spike indica se c'è stata una buona risposta, mentre quella degli anticorpi verso il nucleocapside aiuterebbe a identificare se l'individuo è stato infettato. La misurazione dei diversi anticorpi potrebbe anche avere un valore prognostico: nei pazienti ospedalizzati una risposta umorale predominante verso la nucleoproteina è maggiormente associata a una prognosi negativa, rispetto a quella verso la spike. Sembra perciò poco probabile che si possa utilizzare un unico test immunologico per tutti gli scopi.
CF Houlihan, R Beale
The complexities of SARS-CoV-2 serology
the Lancet Published Online September 23, 2020 (Comment)
DOI: https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(20)30699-X/fulltext
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Pubblicato il 08/12/2020