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Risposta immunitaria al SARS-CoV-2

Sanità  pubblica | Redazione DottNet | 18/09/2020 16:18

La risposta immunitaria adattativa in risposta al virus SARS-Cov-2 si verifica entro i primi 7-10 giorni dall'infezione.

Le sue caratteristiche sono essenziali per prevedere l'evoluzione di COVID-19 e per sviluppare strategie efficaci per controllarla. Valutare a lungo termine la memoria immunologica delle cellule B e T contro il SARS-Cov-2 è anche fondamentale per comprendere la possibilità di avere una protezione durevole. I vaccini in fase di sviluppo mostrano capacità di indurre una risposta immunitaria anamnestica alla proteina spike dopo una seconda dose e possono generare alti livelli di anticorpi neutralizzanti, paragonabili o superiori a quelli presenti nei sieri di convalescenti. L'induzione di sufficienti cellule T helper CD4 e l'inclusione di adiuvanti, impiegati per diversi altri vaccini, potrebbero essere necessari per mantenere alti livelli di anticorpi anti-SARS-Cov-2 neutralizzanti. Anche stimolare le cellule antivirali CD8 e CD4 T che riconoscono la proteina spike e altri epitopi può essere importante per limitare la replicazione virale e la gravità della malattia. SARS-COV-2 potrebbe seguire il percorso di altri coronavirus e diventare endemico nella popolazione, come alcuni virus del raffreddore.

David S. Stephens, Juliana McElrath

COVID-19 and the Path to Immunity

JAMA. Published online September 11, 2020

DOI: https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2770758 

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Pubblicato il 25/09/2020