Vaccini COVID-19

I risultati di safety finora osservati sono rassicuranti, ma gli studi sin qui condotti sono troppo limitati per identificare possibili eventi avversi meno comuni. La registrazione dovrà anche dipendere dalla comprovata efficacia a breve e lungo termine contro la malattia (non solo dall'immunogenicità) e da dati di sicurezza più completi, nonché la capacità del vaccino di prevenire l'infezione (non solo la malattia) e l'eventuale insorgenza di infezioni potenziate dagli anticorpi (ADE). Inoltre, dopo la registrazione dovrà essere effettuata un'attività di sorveglianza su larga scala. Sarà anche importante dimostrare la riduzione della trasmissione del virus, che è improbabile possa provenire da studi di fase 3 in quanto questi sono disegnati per rilevare la protezione dalla malattia COVID-19 e non dall'infezione asintomatica. La maggior parte dei vaccini precedenti sono stati progettati per dimostrare la prevenzione delle malattie e non delle infezioni, ma con il COVID-19 il pubblico potrebbe aspettarsi una forte riduzione della trasmissione del virus dopo l'introduzione del vaccino. Tali effetti sarebbero molto graditi se si verificassero, ma sono tutt'altro che certi. Un vaccino che riduce le malattie ma non impedisce l'infezione potrebbe paradossalmente peggiorare le cose, perché potrebbe falsamente far pensare ai vaccinati di essere invulnerabili, riducendo così i comportamenti di mitigazione della trasmissione. Ciò potrebbe portare ad una maggiore circolazione del virus e maggior esposizione degli anziani e degli altri gruppi a rischio che potrebbero avere una minore risposta immunitaria al vaccino.
Naor Bar-Zeev, Tom Inglesby
COVID-19 vaccines: early success and remaining challenges
Lancet Published Online September 4, 2020 (Editorial)
DOI: https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)31867-5/fulltext
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Pubblicato il 15/09/2020