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Ipercoagulazione in COVID-19

Sanità  pubblica | Redazione DottNet | 08/07/2020 12:22

Un collegamento tra COVID-19 e scompenso multiorgano può stare nel fatto che la maggior parte dei casi di COVID-19 sono complicati da polmonite, la quale è nota per essere associata a modifiche della coagulazione, all'attivazione piastrinica e a disfunzione arteriosa.

E' interessante notare che il Nox2, importante enzima che genera molecole ossidanti, risulta iperattivo in pazienti affetti da polmonite. Questi fenomeni possono causare eventi trombotici, come infarto del miocardio e ictus ischemico. In assenza di conoscenze precise sul meccanismo patogenetico, se cioè sia più legato alle piastrine o al sistema di coagulazione, decidere di trattare tutti i casi clinici con dosi profilattiche di eparina a basso peso molecolare, può essere prematuro, fino a quando non viene chiarita l'interazione tra ipercoagulazione e COVID-19. Pazienti con polmoniti possono essere candidati per condurre studi clinici randomizzati con trattamenti antitrombotici, al fine di verificare se questo approccio terapeutico può prevenire le sequele dell'infezione da SARS-CoV-2.

Violi F, Pastori D, Cangemi R et al

Hypercoagulation and Antithrombotic Treatment in Coronavirus 2019: A New Challenge

Thromb Haemost 2020

DOI: http://DOI: 10.1055/s-0040-1710317

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Pubblicato il 13/5/2020