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Co-infezioni in COVID-19

Sanità  pubblica | Redazione DottNet | 08/07/2020 12:25

Le infezioni virali respiratorie predispongono i pazienti alle co-infezioni e queste comportano maggior severità della malattia e mortalità. Nell'attuale pandemia di COVID-19, il 50% dei pazienti deceduti ha avuto infezioni batteriche e fungine.

Sebbene il 71% dei pazienti ricoverati con COVID-19 abbia ricevuto antibiotici, non sono disponibili informazioni sulla sensibilità antimicrobica degli organismi identificati o sul tipo e la durata del trattamento antimicrobico. La malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO) è un fattore di rischio per COVID-19 e molti di questi pazienti hanno infezioni batteriche croniche sottostanti prima dell'insorgenza della sindrome respiratoria acuta grave da SARS-Cov-2, ma questa informazione importante viene spesso ignorata. La diagnosi delle co-infezioni è complessa: il patogeno potrebbe essere portato dal paziente stesso prima dell'infezione virale, essere parte di un'infezione cronica sottostante od essere un patogeno nosocomiale. Al fine di diagnosticare accuratamente la co-infezione, i pazienti dovrebbero essere testati all'ammissione in terapia intensiva e seguiti longitudinalmente lungo tutto il percorso della malattia. Ciò fornirebbe dati preziosi sugli agenti patogeni che causano co-infezioni e sulla resistenza antimicrobica.

Michael J Cox, Nicholas Loman, Debby Bogaert, Justin O’Grady

Co-infections: potentially lethal and unexplored in COVID-19

Lancet Microbe 2020 Published Online April 24, 2020

https://doi.org/10.1016/ S2666-5247(20)30009-4

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Pubblicato il 12/5/2020