Effetti avversi dei farmaci anti COVID-19.

I clinici dovrebbero attentamente valutare rischi e benefici nell’impiego l'idrossiclorochina e l'azitromicina, e attivare un attento monitoraggio dell’intervallo QT e dell’uso concomitante di altri farmaci. Il trattamento con idrossiclorochina nei pazienti affetti da polmonite da COVID-19 hanno dimostrato di avere un più alto rischio di cardiotossicità, come indicato dal prolungamento dell’intervallo QT. Questo effetto collaterale, ovvero il prolungamento del tratto QT, sarebbe ulteriormente aggravato dalla somministrazione contemporanea di altri farmaci, ed in particolar modo, dell’azitromicina. I sostenitori del trattamento di COVID-19 con clorochina e idrossiclorichina citano come queste molecole siano sicure in pazienti affetti da patologie autoimmuni, oppure citano studi in vitro o piccoli studi clinici non randomizzati. Si può tuttavia, argomentare come i pazienti in questi studi siano clinicamente molto diversi dai pazienti con patologia grave da COVID-19. Non solo, i pazienti affetti da gravi forme di polmoniti COVID ricevono più farmaci, causando l’aumento dell’emivita dei farmaci che prolungano il QT, e per questo, aumentare rischio di cardiotossicità.
Mercuro NJ, Yen CF, Shim DJ, et al. Risk of QT Interval Prolongation Associated With Use of Hydroxychloroquine With or Without Concomitant Azithromycin Among Hospitalized Patients Testing Positive for Coronavirus Disease 2019 (COVID-19). JAMA Cardiol. Published online May 01, 2020.
Thea Scognamiglio Pasini MD/MPH
http://jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jamacardio.2020.1834
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Pubblicato il 07/05/2020