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Gli obiettivi futuri nel campo della neurochirurgia pediatrica

Neurologia | Redazione DottNet | 16/05/2016 16:02

I punti cardine e le difficoltà da superare per lo sviluppo della neurochirurgia infantile secondo il neurochirurgo Michelangelo Gangemi.

Il neurochirurgo Michelangelo Gangemi, direttore del dipartimento di Neurochirurgia all’Università di Napoli Federico II, ha dichiarato che competenza specifica, esperienza e studi cooperativi possono portare al raggiungimento di traguardi importanti nella cura delle patologie del sistema nervoso centrale nei pazienti in età pediatrica.

 “La neurochirurgia infantile è una disciplina in continuo sviluppo e deve essere svolta in centri specializzati per la cura dei pazienti in età pediatrica”, ha esordito l’esperto. Secondo Michelangelo Gangemi il potenziamento dei centri già esistenti nel nostro Paese e la creazione di nuovi centri che si occupino esclusivamente della patologia neurochirurgica del bambino rappresentano punti fondamentali per lo sviluppo e il progresso di questa disciplina.

“I problemi clinici che si incontrano in neurochirurgia pediatrica – spiega il docente di neurochirurgia dell’ateneo napoletano - sono diversi da quelli che presenta il paziente adulto, per il semplice fatto che il cervello dei bambini è un organo in continuo sviluppo e che alcune terapie utilizzate nella patologie neurochirurgica non possono essere impiegate in pazienti di piccole età come ad esempio la radioterapia tradizionale”.

E’ necessario dunque modulare l’utilizzo chirurgico delle terapie complementari in maniera tale da non provocare danni. “Solo una competenza specifica, l’esperienza e studi cooperativi possono raggiungere traguardi importanti nella cura delle patologie del sistema nervoso centrale dei pazienti in età pediatrica”, ha sottolineato Gangemi e racconta che durante il Congresso sono stati affrontati molti temi sui quali non vi è unanime consenso ad esempio il trattamento di alcuni particolari tumori. “In quest’ultimo – ha spiega l’esperto - i biomarkers rappresentano la vera novità per quel che concerne il trattamento e la prognosi di pazienti affetti da neoplasia celebrale.”

Molto interessanti  infine, nel corso dei lavori congressuali, sono state alcune relazioni sulla rimozione di lesioni neoplastiche localizzate in alcune regioni che fino a poco tempo fa erano inaccessibili alla chirurgia, grazie all’impiego di nuove tecniche come l’endoscopia e la neuroradiologia funzionale.

Referenze:

Intervista al Prof. Michelangelo Gangemi, direttore del dipartimento di Neurochirurgia all’Università di Napoli Federico II. 15° Interim Meeting of the World Federation of Neurosurgical Societies 8-12 Settembre 2015, Roma