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Cittadini (Aiop): “Un SSN lontano dai bisogni dei pazienti, anche il Censis lo certifica”

| Redazione DottNet | 16/02/2023 18:02

“Se continuiamo a impoverire il SSN gli utenti con disponibilità economica si rivolgeranno sempre di più al “privato puro” tanto delle strutture di diritto pubblico (intramoenia) quanto delle strutture di diritto privato"

"Il quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla sostenibilità sociale e il welfare italiano indica che solo il 40,4 per cento degli italiani è soddisfatto del proprio Servizio Sanitario Regionale. È sempre più urgente destinare maggiori risorse economiche alla sanità e affrontare concretamente i fenomeni drammatici delle liste d’attesa e della rinuncia alle cure". Lo afferma Barbara Cittadini, Presidente nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, che aggiunge: "Le soluzioni ci sono, ma è improcrastinabile che vengano assunte: la componente di diritto privato del SSN ha potenzialità di erogazione inespresse e attende solo di essere messa nelle condizioni di soddisfare la domanda disattesa di salute. Si tratta di prestazioni, anche di natura urgente, che, solo grazie al superamento della logica dei tetti di spesa, potrebbero essere garantite agli assistiti in tempi congrui".

"Se continuiamo a impoverire il SSN - prosegue la Presidente di Aiop - gli utenti con disponibilità economica si rivolgeranno sempre di più al "privato puro" tanto delle strutture di diritto pubblico (intramoenia) quanto delle strutture di diritto privato; per la popolazione più fragile, invece, l’alternativa è tra un’attesa suscettibile di compromettere, in tutto o in parte, il proprio stato di salute e la rinuncia alle cure". "Il pieno coinvolgimento della componente di diritto privato – conclude Cittadini - non può non essere una delle priorità della necessaria e attesa riforma del SSN, insieme allo sviluppo della telemedicina, della digitalizzazione e di una medicina territoriale pienamente integrata con l’ospedalità che consenta di rispondere alle esigenze di cura coerentemente con la complessità del bisogno assistenziale".

 

 

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