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L'obbligo di vaccini a scuola spacca il Governo

Sanità  pubblica | Redazione DottNet | 11/05/2017 20:48

Pronto un Ddl sull'obbligatorietà. Ma l'annuncio provoca l'ira di Renzi. Il piano vaccinale è al via

Governo diviso sull'obbligo delle vaccinazioni per l'iscrizione a scuola. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, convinta sostenitrice della necessità di tornare all'obbligatorietà per contrastare il ritorno di pericolose malattie, ha reso noto che e' pronto un testo di legge in merito, e che e' sua intenzione ''aprire una discussione con i colleghi di governo'', forse già oggi in Consiglio dei Ministri. Ma da Palazzo Chigi arriva lo stop: "All'esame del Consiglio dei ministri non è previsto alcun testo di legge relativo ai vaccini".

L'obiettivo, si piega in ambienti di governo, è di stoppare sul nascere possibili polemiche su qualcosa che ancora non c'è, rimandando la discussione a quando il testo sara' definito e portato in Consiglio dei Ministri. In questo quadro, il ministro dell' Istruzione Valeria Fedeli, aveva nei giorni scorsi sollevato perplessita' sul provvedimento. Perplessità rimarcate anche oggi rimarcando che "l'obbligo dei vaccini non deve andare contro il diritto all'istruzione": il riferimento è alla obbligatorietà dei vicini per essere ammessi nelle scuole, così come sarebbe previsto nella bozza del dl Lorenzin.

Una partita in cui entra anche il pd di Matteo Renzi, assolutamente favorevole al provvedimento. "Stop dal Cdm sui vaccini obbligatori? Mi auguro che si tratti solo di un disguido comunicativo. Il governo fa bene a mandare un nuovo segnale chiaro sui vaccini, è bene che su questo non risultino marce indietro e che il decreto venga fatto prima possibile", dice Michele Anzaldi, responsabile comunicazione del segretario. "Sui vaccini il governo non deve mostrare incertezze - sostiene - non devono esserci gialli o dubbi. Tutti gli italiani sanno che il governo Gentiloni è in piena continuità con il governo Renzi sul valore della vaccinazione. E' comprensibile che ci siano tempi tecnici da rispettare, come ha detto anche Lorenzin annunciando il decreto, ma è bene che il messaggio che arriva all'opinione pubblica sia più chiaro possibile".

Ma resta comunque la divisione su un punto nodale. Da un lato l'esigenza di salvaguardare la salute pubblica, con il ministro che lo scorso gennaio ha già raggiunto un accordo per il ritorno all'obbligo con gli assessori delle regioni, dall'altro il diritto all'istruzione. Lo scorso 7 febbraio si era svolto un incontro tra la Ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, e la Ministra Lorenzin. In questo incontro, Fedeli "si era espressa per la tutela dei bambini, e quindi per l'obbligatorietà delle vaccinazioni, sottolineando però che si deve trovare il modo per garantire al contempo anche il diritto costituzionale all'istruzione".

Su questo i due ministeri stanno lavorando da oltre due mesi. A spiegare la ratio del provvedimento è la stessa Lorenzin: "Ho pronto un testo di legge che prevede l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'accesso alla scuola dell'obbligo con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero. Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Livelli essenziali di assistenza sono necessarie per la salute delle persone". A spingere il ministro è soprattutto la necessità di "rispondere ad una emergenza", per "salvaguardare la salute della popolazione scolastica". Infatti, ha avvertito, "stare sotto la soglia vaccinale è un vero e proprio pericolo: l'epidemia in atto di morbillo la dice lunga, ma pensiamo alle varie malattie che possono arrivare, anche più gravi".

Questo testo, ha aggiunto Lorenzin, "risponde alla necessità di avere norme uniche in tutta Italia visto che le regioni si stanno muovendo in ordine sparso''. Ed infatti, In Emilia-Romagna l'obbligo esiste per i bambini iscritti al nido e per le quattro vaccinazioni oggi obbligatorie. Trieste ha esteso l'obbligo anche alla materna. La Toscana sta esaminando una norma per allargare l'obbligo anche alle vaccinazioni raccomandate. E verso l'obbligo stanno andando anche Piemonte e Lombardia. Ma se il Pd è pronto a sostenere il provvedimento "perchè sul tema c'è una pericolosa confusione e ambiguità e dai dati emerge che cresce il numero di persone che decidono di non avvalersi dei vaccini", il gruppo Ala-Scelta Civica chiede invece le dimissioni delle Lorenzin, ed il Codacons annuncia di essere pronto a ricorrere alla Corte Ue dei diritti dell'uomo contro una "legge incostituzionale".

Un passo falso inaccettabile proprio su un tema, i vaccini, su cui Matteo Renzi è impegnato in un affondo quasi quotidiano contro i 5 stelle, finiti per la loro posizione anche nel mirino del Nyt. Matteo Renzi si sfoga così con i suoi dopo l'annuncio da parte del ministro Beatrice Lorenzin di un decreto, poco dopo smentito dal governo. "Nel governo manca un coordinamento e l'impressione è che ognuno fa quello che gli pare", è la reazione al Nazareno, dove nel pomeriggio il segretario dem aveva riunito i vertici dei gruppi, la ministra Finocchiaro e la sottosegretaria Boschi proprio "per evitare casini" nel raccordo tra partito, governo e Parlamento.

Raccontano che il premier Paolo Gentiloni non fosse stato informato dell'iniziativa del ministro della Salute nè il decreto era stato all'esame del pre-consiglio in vista della riunione di domani alle 11. L'impressione, inaccettabile per i renziani, è che Lorenzin, senza informare nè il presidente del consiglio nè il governo, abbia voluto farsi bella su un tema molto popolare. Sull'obbligo dei vaccini, secondo il modello adottato in Emilia Romagna, "noi siamo convintamente a favore - spiega il portavoce dem Matteo Richetti - perchè sul tema c'è una pericolosa confusione e ambiguità e dai dati emerge che cresce il numero di persone che decidono di non avvalersi dei vaccini".

Il problema, dunque, non è quindi il merito del provvedimento ma il metodo e la comunicazione seguita. "Se Ap vuole fare campagna elettorale dal governo, è meglio che stia attenta...", è l'avviso dal sapore di minaccia dei renziani. Una rabbia dovuta al fatto che, secondo i sondaggi mostrati nel pomeriggio dal segretario durante la cabina di regia, il Pd sta risalendo rispetto a M5S "proprio perchè sta lontano dalle beghe politiche e si occupa di cose concrete, come i vaccini o la pulizia di Roma". Ed invece il "giallo" sul decreto, annunciato e poi smentito, dà fiato ai pentastellati, osservano al Pd. Era proprio per migliorare il lavoro del Pd che oggi Renzi aveva tenuto a battesimo la cabina di regia, che si riunirà a cadenza settimanale.

"Siamo collaborativi con il governo, questo è un modo per aiutarlo non per commissariarlo, evitiamo casini invece di crearli" è stata l'indicazione del leader dem che ha spinto per portare in aula il 24 maggio il ddl Richetti sui vitalizi, facendo poi il punto su altri provvedimenti all'odg delle Camere come il ddl Concorrenza e quello penale, su cui il tentativo è quello di approvarlo senza mettere la fiducia. "Occhio a come scriviamo i provvedimenti ma anche a come li comunichiamo", si era premurato Renzi prima dello 'scivolone' sul caso vaccini

Anti Meningococco b, Rotavirus e Varicella per i bambini più piccoli, anti Papillomavirus anche agli adolescenti maschi. Sono alcuni dei nuovi vaccini per bambini e adolescenti che saranno offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale grazie al Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-19, allegato ai Livelli Essenziali di Assistenza. Si andranno infatti ad aggiungere a quelli gia' disponibili gratuitamente, e andranno a rendere piu' omogeneo il panorama italiano.

Nel primo anno di vita saranno introdotti i vaccini gratuiti contro il Meningococco b, batterio pericoloso che puo' provocare casi letali di meningite, e il rotavirus, che e' causa di gastroenteriti molto forti che possono avere conseguenze gravi nei piu' piccoli. Per l'antimeningococco b (attualmente a pagamento in quasi tutte le regioni) la prima dose si effettua a partire dai tre mesi di vita, con richiami a seguire. Per il rotavirus, a partire dalla sesta settimana di vita, insieme con tutti gli altri vaccini previsti per i primi mesi di vita.

Nel secondo anno di vita invece si potra' fare quello contro la Varicella (oggi gratuito solo in 8 regioni), malattia che in rari casi puo' provocare complicanze e richiedere ricovero ospedaliero. Il vaccino si effettua dai 13-15 mesi di vita, anche insieme a quello per morbillo, rosolia e parotite, con richiami a seguire. Per gli adolescenti, invece, il vaccino contro il Papillomavirus (Hpv), oggi gratuito per le sole ragazze adolescenti, sara' esteso anche ai ragazzi maschi, per riuscire a debellare la diffusione del virus che e' la piu' frequente causa di tumore alla cervice dell'utero e alla bocca.

Agli adolescenti verra' poi offerto il meningo tetravalente, ovvero che protegge contro il meningococco dei ceppi A, C, W, Y, alcuni dei quali diffusi soprattutto in continenti extraeuropei. Ad oggi sono tre le Regioni che hanno già varato norme per l'obbligatorietà delle vaccinazioni a scuola. L'Emilia Romagna e' stata la prima Regione ad aver varato una legge sull'obbligatorieta' delle vaccinazioni per poter frequentare gli asili nido. Successivamente, anche il comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Toscana hanno varato un provvedimento che rende obbligatoria la vaccinazione dei bambini per l'iscrizione agli asili comunali e convenzionati.

L'obbligo di vaccinarsi per poter essere iscritto a scuola decadde nel 1999, dopo che per oltre trent'anni, e cioe' dal 1967, era stato invece indispensabile per l'iscrizione. Di conseguenza oggi e' possibile frequentare la scuola anche senza essere vaccinati. L'accordo già raggiunto tra ministero e Regioni punta pero' a reintrodurre con una legge nazionale l'obbligatorieta' delle vaccinazioni per l'iscrizione alla scuola materna su tutto il territorio nazionale.

Obbligatorietà per la quale il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha annunciato un prossimo decreto. Dopo 18 anni, l'obiettivo e' dunque quello di ripristinare l'obbligo delle vaccinazioni a tutela della salute della popolazione. L'Emilia Romagna e' stata la prima Regione ad aver varato una legge sull'obbligatorieta' delle vaccinazioni per poter frequentare gli asili nido. Successivamente, anche il comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Toscana hanno varato un provvedimento che rende obbligatoria la vaccinazione dei bambini per l'iscrizione agli asili comunali e convenzionati.

La norma attuale prevede che se il certificato di vaccinazione non viene presentato, i bambini sono comunque ammessi alla scuola dell'obbligo e agli esami. Le regole che permettono di essere ammessi a scuola senza certificato di vaccinazione entrarono in vigore dopo cinque anni di dibattiti e sanatorie. Modificarono le regole del 1967 che stabilivano l'obbligo di presentare il certificato per essere ammessi a scuola. Il primo passo verso le nuove norme risale al 1994 su iniziativa della Corte Costituzionale. Dello stesso anno e' la prima circolare del ministero della Pubblica istruzione, seguita a sentenze della magistratura che reintegravano alla frequenza scolastica alunni non vaccinati. Da allora il ministero ha emanato ogni anno circolari sul comportamento della scuola verso gli alunni non vaccinati.

Nel luglio 1997 un parere del Consiglio di Stato ribadiva il divieto di ammettere a scuola gli alunni non vaccinati a tutela del diritto alla salute della collettivita'. Ma nel maggio '98, l'ultima sanatoria con la circolare che dava agli alunni senza certificato il diritto di partecipare a scrutini ed esami. La decisione di tornare ora all'obbligatorieta' a livello nazionale si basa anche sul dato allarmante relativo al calo delle vaccinazioni, sotto la soglia minima raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanita' pari al 95% della popolazione. In Italia le vaccinazioni attualmente obbligatorie sono quelle antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite virale B. Tutte le altre sono volontarie, anche se il Sistema sanitario nazionale ne incentiva l'uso e la gratuita'. Con l'accordo raggiunto, l'obiettivo e' invece quello di rendere obbligatorie su tutto il territorio tutte le vaccinazione previste nel nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-19.

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